Shelter - Rifugio
Shelter racconta la città come luogo di passaggio obbligatorio tra le zone di conflitto e l’Europa. Il documentario si sviluppa partendo dai servizi che agiscono a favore degli indigenti che sopravvivono nell’ambiente metropolitano, entrando in contatto con una realtà multiculturale capace di rappresentare il conflitto di un pianeta in transizione.
Le storie nascono intorno a tre spazi di condivisione. Il primo è una mensa della fraternità che fornisce ristoro a centinaia di persone di tutto il mondo, insieme a donne e uomini provenienti da ogni parte d’Italia, che convergono in questo angolo di Bologna per ricevere un pasto. Il secondo spazio è quello in cui si riunisce il gruppo d’ascolto, tenuto una
volta al mese nei locali messi a disposizione dalla Caritas. All’interno di questo luogo di dialogo, una semplice stanza spoglia, Maura gestisce un gruppo di circa 15 persone che arrivano qui per condividere la propria storia, il proprio vissuto, producendo un momento di riflessione sulla società. Maura propone di volta in volta temi diversi cercando di provocare una reazione e comprendere quale attitudine esprimano le persone intervenute, in modo da aiutarle nella ricerca di un lavoro. Gabriele è uno dei membri di questo gruppo, alla ricerca costante di un lavoro dignitoso, temporaneamente impegnato in una trasmissione radiofonica. La radio dove Gabriele può esprimere la propria passione per la musica contemporanea del Novecento, è il terzo spazio del documentario. Attraverso questa emissione domenicale, Gabriele non diffonde soltanto le note di rari compositori, ma accoglie le voci dei migranti, dei richiedenti
asilo e degli “invisibili” che frequentano questo angolo della città. Sono storie di viaggi alla fine del mondo, di attraversamento dei confini naturali e politici, di persecuzioni, ma anche di speranza, di ricerca della felicità e di un futuro di crescita. Dietro a ogni racconto, si ode sempre l’eco lontano di una guerra. Shelter è un film-documentario che affronta il tema della città vissuta come luogo di transizione, e dei servizi che operano nella seconda accoglienza. Gli spazi della mensa, del gruppo d’ascolto e della radio, diventano luoghi dove trovare un rifugio, una protezione, l’opportunità di entrare in un porto. Un porto di terra da cui ripartire.
Video
- Data di pubblicazione
- 16/07/2019
- Ultima modifica
- 19/05/2020