- Publication date
- 23/11/2024
- Last change
- 23/11/2024
TEATRO COMUNALE DANTE ALIGHIERI
Nel 1838, in una città che già da tre secoli vantava una vivace attività scenica e numerosi edifici adibiti allo spettacolo, l’Amministrazione comunale di Ravenna avviò la costruzione di un nuovo teatro nella centrale piazzetta degli Svizzeri. Il progetto fu affidato ai giovani architetti veneziani Tomaso e Giovan Battista Meduna, che avendo da poco rinnovato la Fenice trasferirono nella città romagnola un impianto neoclassico analogo.
La sala, di forma tradizionalmente semiellittica, presentava in origine quattro ordini di venticinque palchi, più il loggione. La platea, disposta su un piano inclinato, era meno estesa di quella attuale, a vantaggio del proscenio e della fossa dell’orchestra.
Le decorazioni furono affidate ai pittori veneziani Giuseppe Voltan e Giuseppe Lorenzo Gatteri, con l’aiuto di Pietro Garbato per gli elementi in legno e cartapesta e di Carlo Franco per le dorature.
Il 15 maggio 1852, intitolato al poeta Dante Alighieri (le cui spoglie riposano in città), il Teatro venne inaugurato con un’opera di Giacomo Meyerbeer, “Roberto il diavolo”, e con l’étoile Augusta Maywood che danzò ne “La zingara”.
Fino alla chiusura per restauri del 1959 il palcoscenico fu calcato dagli attori di prosa più celebri (tra gli altri, Marta Abba, Vittorio Gassman, Emma Gramatica, Ermete Novelli, Salvo Randone ed Ermete Zacconi) e dai migliori cast della produzione lirica, che portarono alla ribalta le opere della tradizione italiana, da Verdi a Puccini.
Dopo la riapertura, nel ’67, l’“Alighieri” è rimasto aperto fino al ’91, quando sono stati effettuati gli ultimi di una lunga serie di interventi di adeguamento resisi necessari nel corso del Novecento.
Gestito dalla Fondazione Ravenna Manifestazioni, promossa dal Comune, tra autunno e primavera il Teatro organizza stagioni concertistiche, liriche, di balletto e di prosa (con progetti seminariali rivolti alle scuole del territorio), mentre in estate ospita i principali eventi operistici di “Ravenna Festival”.