- Data di pubblicazione
- 24/02/2022
- Ultima modifica
- 24/02/2022
TEATRO 1763 - VILLA ALDROVANDI MAZZACORATI
Questo mirabile teatrino privato, fuori dalle porte della città di Bologna, sulla strada per Firenze, fu realizzato da Gianfrancesco Aldrovandi Marescotti, nell’ambito della ristrutturazione del Palazzo di Camaldoli, da lui ereditato, avviata nel 1761. Risalgono a quell’epoca due scene dipinte da Antonio Galli Bibiena e da Prospero Pesci. L’inaugurazione avvenne il 24 settembre 1763, con la tragedia “Alzira” di Voltaire.
La facciata, in particolare, fu realizzata probabilmente su progetto di Francesco Tadolini, attivo a Camaldoli dal 1769. All’interno il teatro è decorato piacevolmente con statue a stucco raffiguranti cariatidi, tritoni, atlanti e sirene, ritratte nell’atto di sorreggere sulla schiena le balconate, ma prive di funzione portante. La platea è a pianta rettangolare con due ordini di balconate con parapetti in tela decorata.
Fornito di palco e sottopalco, fino al 1845 il teatro fu attivo e ben conservato dalla famiglia Mazzacorati, che appose rispettosamente solo il proprio stemma sull’arcoscenico. Nel 1937 il palazzo divenne proprietà dell’Istituto di previdenza sociale e fu adibito a convalescenziario. Il teatro, che doveva essere abbattuto, fu risparmiato ma vennero operate manomissioni.
Dal 1970 è di proprietà della Regione Emilia Romagna, che lo affitta al Quartiere Savena. In origine la sala offriva posto a 200 persone ma oggi è agibile per 95 spettatori. Dal 1993 il Quartiere Savena promuove iniziative di sensibilizzazione con visite guidate e rappresentazioni teatrali.