- Data di pubblicazione
- 14/10/2024
- Ultima modifica
- 14/10/2024
Film e racconti dai margini. La prima edizione del WeWorld Festival Bologna
Dal 17 al 20 ottobre
Si chiama WeWorld Festival ed è un festival speciale creato da WeWorld, organizzazione no profit italiana indipendente attiva in 26 Paesi, che sostiene l’attivismo giovanile (anche digitale) per la giustizia sociale e ambientale, con appuntamenti pensati con e per le nuove generazioni, che mettono al centro cinema e dibattiti. Dopo 14 edizioni del WeWorld Festival Milano, che hanno alimentato il dibattito e la consapevolezza sui diritti delle donne, la lotta agli stereotipi e alle barriere di genere, nasce la prima edizione del WeWorld Festival Bologna, in programma dal 17 al 20 ottobre. Quattro giorni di cinema, talk, dibattiti e performance, gratuiti e aperti a tutti e tutte, per portare al centro dell’attenzione i margini sociali e geografici del mondo.
Si parte con una anteprima al Mercato Ritrovato (Piazzetta Pasolini) il 16 ottobre, durante la quale (in occasione del World Food Day) si parlerà di pratiche agricole, parità di genere e crisi climatica, partendo dalle testimonianze di chi lavora nella filiera agricola e chi lotta per l’ambiente. Durante il Festival non mancheranno poi altre occasioni di dibattito tra ragazzi e ragazze sui temi più sentiti dalle nuove generazioni. Grande protagonista sarà però il cinema. In collaborazione con la Cineteca di Bologna, infatti, le sale del Cinema Lumière e del Modernissimo ospiteranno oltre quindici tra corti, medi e lungometraggi da tutto il mondo, per dare voce a Paesi, comunità e lotte sociali che spesso non trovano spazio nei nostri schermi. In palio, tre premi cinematografici su giustizia climatica (Premio Andrea Zani), genere (Premio Mai più invisibili) e diritti (Premio Giovanni Lo Porto), con tre giurie dedicate, a cui partecipano anche Cathy la Torre, Valerio Nicolosi e Sabika Shah Povia.
Tra i film che saranno proiettati segnaliamo almeno Pasturismo, di Andrea Chiloiro, Riccardo Franchini, Giovanni Labriola, Matteo Ragno, che riflette sulle contraddizioni e i conflitti del turismo degli altopiani; La lumière des femmes, regia di Elise Darblay e Antoine Depreyre, storia di alcune donne fra Senegal e Mauritania che sfidano il divieto dei mariti e imparano a utilizzare l’energia solare per illuminare il loro villaggio; Bye Bye Tiberias, di Lina Soualem, che racconta la storia di sua madre, Hiam Abbass, una donna che ha abbandonato la Palestina per inseguire una carriera da attrice in Europa: trent’anni dopo le due artiste tornano insieme al villaggio per interrogarsi su quella scelta.
Tra gli ospiti e le ospiti confermate ci sono poi le divulgatrici e content creator Nogaye Ndiaye, Federica Fabrizio e Alice Pomiato, la giornalista e podcaster Michela Chimenti, l’attrice e autrice Chiara Becchimanzi, la community Mica Macho, la divulgatrice Sofia Pasotto, la giornalista e curatrice Renata Ferri, la fotografa Giulia Piermartiri, il fotografo Edoardo De Lille e il giornalista e scrittore Valerio Nicolosi.
Si segnala infine la collaborazione con il collettivo di street poster art CHEAP, con il quale il festival ha dato vita alla campagna #LegalizeMestruazioni realizzando un’installazione visiva per le strade di Bologna.