- Data di pubblicazione
- 16/12/2021
- Ultima modifica
- 16/12/2021
La solitudine è questa: a Bologna iniziano le riprese della docu-fiction dedicata a Tondelli
Il primo ciak simbolico oggi, nel trentennale della morte dello scrittore
Il 16 dicembre 1991 moriva a soli 36 anni Pier Vittorio Tondelli, scrittore, giornalista, saggista, considerato tra i principali esponenti della letteratura postmodena italiana.
Nel giorno del trentennale sono iniziate le riprese a Bologna di La solitudine è questa, docu-fiction a lui dedicata, diretta da Andrea Adriatico, che l’ha anche sceneggiata con Grazia Verasani e Stefano Casi. Nel cast i giovani Lorenzo Balducci e Tobia De Angelis, personaggi contemporanei alla ricerca di uno scrittore che non c’è più, scomparso quando non erano ancora nati o troppo piccoli per poterne capire il pensiero e la grandezza. Di lui i due ragazzi ricercano le tracce disperse nei suoi libri, nei suoi luoghi e nelle parole di chi l’ha conosciuto.
Tondelli è morto di AIDS, un acronimo che all’epoca faceva ancora paura e vergogna (e che lo scrittore scelse di non dire), a Correggio, il paese del reggiano dove era nato il 14 settembre 1955 e dove è sepolto nel cimitero della frazione di Canolo. Partendo dai suoi romanzi e dalle sue invenzioni linguistiche, così come dalle parole di tanti testimoni, i due personaggi confrontano così la loro solitudine con quella raccontata e vissuta da Tondelli. Perché al di là del mestiere di scrivere, solitario per eccellenza, risalta la componente introspettiva di un narratore che ha vissuto in prima linea le contraddizioni della sua epoca, trascrivendola sulla propria pelle, al punto da divenire il cantore prediletto di un’intera “lost generation” postmoderna.
La solitudine è questa è dunque un viaggio che si dipana tra la letteratura e i luoghi di Tondelli: in regione si parte appunto dalla nativa Correggio, per proseguire a Bologna dove si forma, e a Rimini, protagonista negli anni ’80 nei suoi testi. In Italia e all’estero troviamo invece: L’Aquila, città del “terremoto” esistenziale simboleggiato dal sequestro del suo primo libro Altri libertini, per poi passare a Orvieto e il periodo del servizio di leva, Milano, dove Tondelli vive gli ultimi anni, e Berlino crocevia di rapporti e culture internazionali.
Prodotta da Cinemare, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna e con il supporto di Emilia-Romagna Film Commission, la docu-fiction è frutto di cinque anni di lavoro. Le riprese proseguiranno in inverno e nella primavera 2022 nei luoghi sopra citati.