I magnifici undici di Doc in Tour
I documentari selezionati per l'edizione 2017
Vite incredibili, imprese memorabili, luoghi vicini e lontani, impegno sociale e sostenibile. Sono undici ed eterogenei i documentari selezionati per la dodicesima edizione di Doc in Tour, rassegna itinerante dedicata al cinema del reale, che rappresenta l’Emilia-Romagna attraverso i contenuti o la provenienza di autori e produttori.
Una regione innamorata del documentario, la nostra, che da sempre ospita e lancia talenti di fama internazionale, come il collettivo bolognese Zimmerfrei che, reduce dal Torino Film Festival, sarà presente in rassegna con La ville engloutie, di Anna de Manincor, nuovo racconto sulle trasformazioni urbane che prosegue la serie “Temporary Cities” avviata nel 2010 con “LKN Confidential”. Il film questa volta ci conduce a Chalon-sur-Saône, paesino della Borgogna in cui la chiusura dello stabilimento Kodak ha portato al licenziamento di oltre 2000 operai e a un declino del luogo. Sa più di sogno infranto che di fallimento imprenditoriale quello raccontato da Davide Maffei ne La fabbrica blu, storia del progetto di ricostruzione del marchio automobilistico “Bugatti”, di cui ora resta testimonianza nello stabilimento costruito a Campogalliano, nel modenese. L’intensa attività culturale e di aggregazione in corso negli ultimi anni nel Carcere Dozza di Bologna è raccontata in due documentari: La prima meta, di Enza Negroni, segue la squadra di rugby “Giallo Dozza”, formata da un gruppo di detenuti, mentre Dustur, di Marco Santarelli, parla dei partecipanti al corso sulla Costituzione Italiana, tra sogni, progetti per il futuro o, semplicemente, speranze. Mario e Stefano Martone ci portano invece nei Balcani e sui luoghi della memoria a vent’anni dal conflitto con Dert, e Giulio Filippo Giunti, osservando la quotidianità di Banda, un migrante giunto nell’Appennino bolognese, decide di raccontarne la storia personale in A seafish from Africa, delicato e commovente film sull’incontro tra culture diverse.
Antonio Martino mostra invece le conseguenze drammatiche a cui portano gli integralismi religiosi, in The black sheep, in cui svela il pericolo in cui vivono i giovani libici atei. La vita itinerante del mondo circense ha affascinato la bolognese Valentina Monti, regista di Circle che, utilizzando il materiale unico dell’archivio di famiglia, racconta la dinastia della famiglia Togni.
La “bassa”, la pianura, che sempre affascina Riccardo Marchesini, questa volta porta alla luce La vera storia di Gabriele Tinti, bellissimo e affascinante attore che ha lavorato a innumerevoli produzioni internazionali per poi cadere nell’oblio delle meteore. Al suo mediometraggio Come in un film è abbinato il corto Finché lassù c’è il sol di Elisa Bucchi e Nicola Bogo, che fa scoprire un meraviglioso Luna Park alle porte di Treviso, a elettricità zero e attivato con la forza motrice delle persone.
La rosa di Doc in Tour si chiude con il mondo dei fumetti e il doc di Paolo Fiore Angelini, Ho conosciuto Magnus, dedicato alla vita e all’opera del grande artista Roberto Raviola, a cui dobbiamo la creazione di indimenticabili personaggi come, ad esempio, Alan Ford.
Le opere sono state selezionate da un comitato composto da quattro membri di Regione Emilia-Romagna, Fice Emilia-Romagna, D.E-R, Fondazione Cineteca di Bologna/Progetto Fronte del Pubblico – promotori della manifestazione – e saranno distribuite nelle sale e nei circoli del territorio da marzo 2017; alcune hanno già partecipato a festival prestigiosi, con un’ottima accoglienza da parte del pubblico.
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- Data di pubblicazione
- 03/01/2017
- Ultima modifica
- 04/01/2017