La cosa migliore
Mattia ha 17 anni. Nato e cresciuto in una provincia post-industriale del nord Italia, è figlio di un sindacalista vecchia maniera e di una casalinga iperprotettiva. Sensibile e fragile, ma anche rabbioso, si esprime attraverso la musica hip-hop in un contesto di difficili rapporti sociali e familiari. La morte improvvisa del fratello maggiore inasprisce le sue difficoltà e alimenta un lacerante senso di colpa, e avvia un periodo di grandi cambiamenti. Mattia lascia la scuola, comincia a lavorare in una fabbrica del luogo e abbandona la musica nonostante il suo talento. Alla ricerca di un senso più profondo, e tramite il suo collega marocchino Murad, si avvicina all’Islam. Grazie anche a un viaggio in Marocco e all’amicizia di Murad e di suo fratello Rashid, Mattia vede nella conversione all’Islam il passaporto per una vita più autonoma e ricca di senso. Ma questo non basta a risolvere i suoi conflitti interiori, quelli con la famiglia, coi colleghi e persino con i nuovi amici marocchini. Ferito da una delusione amorosa e in preda all’inquietudine, Mattia è sospeso tra la prospettiva di una vita normale e una pericolosa deriva. Quasi senza rendersene conto imbocca la strada di un progressivo isolamento e della radicalizzazione. Saprà resistere alla tentazione dell’estremismo? Tra dubbi, difficoltà e scoperte, il film racconta la storia di un adolescente di oggi, tentato dall’isolamento e salvato dall’amicizia.
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- Data di pubblicazione
- 26/11/2020
- Ultima modifica
- 14/11/2024