Mondo Za
Cesare Zavattini e la Bassa reggiana. La Bassa reggiana e Cesare Zavattini. Un rapporto di reciprocità ricco e complesso, che in questo film intreccia passato e presente, creando un nuovo tempo sospeso attraverso le testimonianze di quattro uomini d’età e condizioni sociali diverse. Un film a partire dal grande Za, padre del Neorealismo italiano (chi non ricorda Ladri di biciclette? O Miracolo a Milano?), che incontra idealmente la sua gente in questo pezzo d’Emilia lambito dal fiume Po. Wainer con suo fratello Rino va spesso a pescare al fiume, dove oggi spadroneggiano i pesci siluro che divorano tutto. Senza più lavoro, si interroga, con qualche rimpianto, sulla propria famiglia di tradizioni partigiane e antifasciste. Gli ideali e le aspettative in un mondo migliore hanno ceduto il passo alla delusione. Leo, detto Pavone, è l’ultimo dei pittori naif e sembra essere uscito da un racconto di Zavattini. Sempre in compagnia del piccolo cane Tupin, dipinge con passione e con rabbia, perché come pittore si sente limitato. Passa le giornate sui suoi ingenui quadretti e a governare i cavalli, oltre che a contemplare la bella barista che lavora a poca distanza dal vecchio casale in cui vive da solo. Giovanni, pensionato ed ex militante comunista, fotografa ogni angolo della Bassa. Da piccolo conosceva Ligabue, il pittore randagio di origine svizzera ma simbolo di questa terra. Guarda al proprio passato politico con spirito critico ma amorevole.
Video
- Data di pubblicazione
- 16/07/2019
- Ultima modifica
- 19/05/2020