- Data di pubblicazione
- 20/09/2024
- Ultima modifica
- 20/09/2024
Il cinema dell’Emilia-Romagna pronto per il red carpet di Roma
Da Elisabetta Sgarbi ai Restauri della Cineteca di Bologna, ecco i protagonisti della 19esima edizione della Festa del Cinema. Dal 16 al 27 ottobre
Cinque titoli sostenuti dal Fondo Audiovisivo regionale e uno realizzato in collaborazione con Emilia-Romagna Film Commission, e la Fondazione Cineteca di Bologna tra i protagonisti della sezione Restauri. Il cinema dell’Emilia è pronto per la Festa del Cinema di Roma, che accenderà gli schermi nella capitale dal 16 al 27 ottobre.
In prima mondiale, nel concorso Concorso Progressive Cinema – Visioni Per Il Mondo Di Domani troviamo L’ISOLA DEGLI IDEALISTI di Elisabetta Sgarbi, con Tommaso Ragno, Elena Radonicich, Renato Carpentieri, Michela Cescon, Mimmo Borrelli.
L’isola degli idealisti è un romanzo di Giorgio Scerbanenco che, scritto nel 1942, andò perduto ed è stato pubblicato solo nel 2018 dalla Nave di Teseo. Elisabetta Sgarbi lo ambienta alla fine degli anni Sessanta, in un modo più crudele che echeggia i noir che a Scerbanenco hanno dato la fama. L’incontro tra una giovane coppia di ladri e gli abitanti di una villa sperduta (un ex medico disilluso, un anziano direttore d’orchestra, una scrittrice stanca di scrivere romanzetti) diventa un “gruppo di famiglia in un interno” dove vengono alla luce sogni, illusioni, rancori e fallimenti. Un film notturno, tra terra e acqua, immerso in nebbie padane da cui – segnando una continuità con le opere precedenti dell’autrice – affiorano impreviste opere d’arte (come quelle di Adolfo Wildt): e dove un gruppo di affiatati attori dà voce all’ironia e al pessimismo di colui che ormai è riconosciuto come uno dei grandi autori del Novecento italiano. Il film – prodotto da Bibi Film e Betty Wrong con Rai Cinema e con il contributo della Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission – è stato girato lungo le sponde del Po. In Emilia-Romagna ha coinvolto Ferrara e diverse località della provincia, come Copparo, Comacchio, Riva di Po, Codigoro.
Nella sezione Freestyle, troviamo invece NATALE FUORI ORARIO di Gianfranco Firriolo, che torna a collaborare con il cantautore Vinicio Capossela in un anomalo e originalissimo ibrido tra road movie e film-concerto, elogio del potere aggregante della musica e contemporaneamente riflessione sullo scorrere del tempo. Tutto impreziosito dalla straordinaria fotografia invernale di Luca Bigazzi. In un mondo che ha smarrito il significato autentico della festa, tre bizzarri figuri (il cantante, il gigante e il mago) che compongono una sorta di trinità laica si mettono in viaggio per raggiungere il Fuori Orario, un locale in cui si sono esibiti per tanti anni celebrando l’arrivo del Natale. Sulla loro auto trasportano una teca in cui è rinchiuso il corpo del proprietario, Frankie La Luce. Tra ironia e malinconia, finzione e documentario (riemergono le immagini dei vecchi concerti di Capossela al Fuori Orario). Prodotto da Verdiana srl il film ha avuto come location Gattatico, in provincia di Reggio Emilia.
Sempre in Freestyle – sezione Arts – è in selezione anche IL COMPLOTTO DI TIRANA di Manfredi Lucibello. Nel 2000 Oliviero Toscani accetta l’invito di Giancarlo Politi di Flash Art a curare una sezione della prima edizione della Biennale di Tirana. Il grande fotografo presenta quattro artisti scandalosi: pornografi, jihadisti, pedofili… In realtà i quattro artisti non esistono, così come Oliviero Toscani mai si è prestato a un’operazione del genere: a ideare tutta la beffa è stato un provocatore di Cogoleto, Marco Lavagetto, che ha un lavoro ufficiale nel ramo delle pompe funebri. Lucibello ricostruisce questa storia come un gioco di scatole cinesi che svela man mano la verità, tra un finto Toscani interpretato da Bebo Storti e un vero Toscani che interviene con ironico disincanto; e quando compare il vero ideatore della beffa, chi può dirci che sia davvero lui? Tra scherzi e paradossi, la riflessione riguarda anche il fatto che critici e istituzioni ormai non hanno più alcuna capacità di certificare che cosa è arte e cosa no. Prodotto da Small Boss il documentario ha scelto come location emiliane Parma e Bologna.
Nel programma della sezione Grand Public, c’è grande attesa per la prima mondiale de IL TRENO DEI BAMBINI di Cristina Comencini. Dall’omonimo romanzo di Viola Ardone (Einaudi), tradotto in venticinque lingue, un viaggio tra la miseria, l’ignoranza, il pregiudizio, ma anche la solidarietà e la voglia di cambiare dell’Italia del dopoguerra, vista con gli occhi di un bambino diviso tra due madri, e con quelli del musicista che è diventato.
Amerigo ha otto anni e non si è mai allontanato da Napoli e da sua madre Antonietta. Il suo mondo però sta per cambiare. A bordo di uno dei “treni della felicità”, voluti dal PCI per promuovere l’integrazione tra gli italiani, passerà l’inverno al Nord, dove una donna sola, Derna lo accoglierà e si prenderà cura di lui. Accanto a lei Amerigo acquista la consapevolezza per fare una scelta dolorosa che cambierà per sempre la sua vita.
Nel cast Barbara Ronchi, Serena Rossi, Christian Cervone, Francesco Di Leva, Antonia Truppo, Monica Nappo, Dora Romano, Beatrice Schiros, Ivan Zerbinati, Lucio Morano, Jacopo Pagano Guerrieri, Domenico Rea, Sophia Cecere, Stefano Accorsi 1946.
Prodotto da Carlo Degli Esposti e Nicola Serra per Palomar, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna, “Il treno dei bambini” è stato realizzato nel reggiano, nel parmense, in Val D’Orcia, a Torino, Salerno, Torre Annunziata e Napoli e sarà disponibile prossimamente su Netflix.
Nella sezione Proiezioni Speciali I NIPOTI DEI FIORI di Aureliano Amadei, che ricompone i frammenti della sua infanzia, vissuta tra viaggi e comunità hippy. In questo percorso di riscoperta incontra molte persone che, come lui, sono cresciute respirando il vento dei grandi cambiamenti sociali degli anni Settanta. Se in 20 sigarette il regista raccontava in forma di fiction la sua esperienza di sopravvissuto a Nāṣiriya, qui ricorre al documentario per riflettere sul lascito di certe mitologie culturali come quella dei figli dei fiori e allo stesso tempo interrogarsi sul suo ruolo di genitore e sul concetto stesso di famiglia. In questo modo, il cinema diventa non solo un dispositivo autobiografico capace di esorcizzare i fantasmi personali ma anche lo strumento attraverso cui attuare una contagiosa seduta di terapia collettiva. Non solo, però, perché il film sa raccontare anche la spaccatura tra generazioni che si è allargata negli ultimi anni. Firmato da Motoproduzioni S.r.l. il documentario è stato realizzato sul territorio tra Bologna, Monghidoro, Marzabotto, San Benedetto in Alpe, Ravenna e Santarcangelo di Romagna, nel riminese.
Tra le Proiezioni Speciali, anche AGO documentario di Giangiacomo De Stefano, che ci porta nel mondo di Giacomo Agostini uno dei più grandi piloti nella storia del motociclismo e uno dei simboli più iconici dell’Italia degli anni ’60 e ’70, ovvero di una società che aveva fatto dei mezzi meccanici un pilastro imprescindibile della vita quotidiana, elevandoli a simbolo del progresso e dell’innovazione. Il film ne rievoca la vita e la carriera ricorrendo a immagini di repertorio spesso inedite e alle testimonianze di chi lo ha conosciuto o di chi è cresciuto ammirando le sue imprese (da Nico Cereghin a Guido Meda, da Marc Márquez a Claudio Costa, da Carlos Lavado a Gianni Morandi). A emergere è il ritratto di un moderno Parsifal che ha più volte sfidato la morte uscendone vincitore, un mito che ha trasceso l’ambito sportivo per entrare direttamente nell’immaginario collettivo di un’intera nazione. Il film è prodotto dalla bolognese Sonne Film e da K+, in collaborazione con Sky Italia ed Emilia-Romagna Film Commission.
La Fondazione Cineteca di Bologna anima in modo rilevante la sezione Restauri, portando nella capitale IL PIANTO DELLE ZITELLE opera del 1939 di Giacomo Pozzi Bellini, restaurata con la Cinémathèque française, SENZA SAPERE NIENTE DI LEI di Luigi Comencini (1969), riportata ad antico splendore in collaborazione con Les Films du Camélia, a partire dai negativi scena e colonna originali resi disponibili da Mediaset, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, LAMERICA di Gianni Amelio (1994), grazie alla sinergia con RTI-Mediaset e Infinity+ con il sostegno di MiC, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.
La Cineteca è presente anche nella sezione che omaggia Marcello Mastroianni nel centenario della nascita, con FANTASMI A ROMA. Film di Antonio Pietrangeli del 1961, con Marcello Mastroianni, Sandra Milo, Tino Buazzelli, Vittorio Gassman, Eduardo De Filippo, Belinda Lee, Claudio Gora, Ida Galli, Franca Marzi, Lilla Brignone, Enzo Cerusico, Fantasmi a Roma è stato restaurato Restauro da The Film Foundation e Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con Cristaldifilm presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dai negativi originali. Il Grading ha avuto la supervisione del direttore della fotografia Luca Bigazzi, e il restauro ha ricevuto il sostegno di Hobson/Lucas Family Foundation.