Il corpo nel cinema con Gender Bender
Il festival, a Bologna dal 25 ottobre al 5 novembre, presenta anche un interessante programma di film
Il corpo come soggetto, come strumento di potere, come riscatto personale, custode della nostra più intima essenza, gabbia che intrappola o mezzo per emanciparsi. Gender Bender da 15 anni lo studia, lo declina, lo racconta utilizzando le arti e la cultura per abbattere pregiudizi e per tenere alta l’attenzione su importanti temi sociali.
Dal 25 ottobre al 5 novembre, a Bologna, anche il cinema contribuirà ad arricchire il ricco programma del Festival, con dei titoli internazionali da non perdere. Tra questi A quiet passion, omaggio del regista Terence Davies alla figura della poetessa americana Emily Dickinson, interpretata da un’intensa Cynthia Nixon, divenuta nota con il personaggio della rampante “Miranda” in Sex and the City. Un secondo biopic (ma non autorizzato) da segnalare è England is mine, di Mark Gill, che ci racconta la giovinezza di Morrisey, futuro leader del gruppo The Smiths. Nei panni di “Moz” troviamo Jack Lowden, che abbiamo recentemente visto interpretare il pilota della RAF Collins in “Dunkirk” di Nolan.
Fanny Ardant, sempre favolosa, interpreta invece, con la sua consueta trasgressione, la transessuale musulmana protagonista di Lola Pater, film diretto dall’algerino Nadir Moknèche, presentato all’ultimo festival di Locarno, in cui si tratta il tema dell’omosessualità attraverso le conseguenze che scelte radicali, come il cambio di sesso, possono scatenare nella vita e nei rapporti di una famiglia.
La commedia Signature Move saluta il debutto della regista Jennifer Reeder, film sull’umanità che rivela l’essenza di ogni individuo, che trascende le differenze culturali, gli orientamenti sessuali e le scelte intraprese. Parla invece di contraddizioni e contrasti generazionali nella comunità gay l’intenso After Louie, di Vincent Gagliostro, che riporta l’opinione pubblica anche sulla piaga dell’AIDS, di cui non si parla mai abbastanza.
Interessante anche la parte dedicata al cinema di realtà, che propone quattro vicende in altrettanti documentari, tra cui si segnala Quest, ritratto emozionante di cura e speranza di una famiglia working class nera di North Philadelphia, seguita per dieci anni dal regista Jonathan Olshefski.
Le proiezioni si svolgeranno presso il Cinema Lumière, in via Azzo Gardino, 65.
(Foto: In copertina – Lola Pater. News – Signature Move)
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- Data di pubblicazione
- 24/10/2017
- Ultima modifica
- 24/10/2017