Nel mio nome nelle sale il 13-14-15 giugno

Le storie di Nico, Leo, Andrea e Raff in prima italiana al Biografilm Festival di Bologna

17 maggio 2022

Li abbiamo salutati tra gli applausi commossi del pubblico della sezione Panorama nell’ultima Berlinale. Ora, Nicolò Bassetti e i protagonisti di Nel mio nome stanno per arrivare nelle sale italiane come evento speciale di  I Wonder Pictures  il 13, 14 e 15 giugno  e presentato in anteprima italiana al Biografilm Festival 2022 di Bologna.

Il film è il racconto di quattro giovani ragazzi che hanno affrontato la transizione di genere e della loro straordinaria normalità. Bassetti lo ha realizzato in tre anni, cogliendo la loro vita quotidiana, fatta di orgoglio, euforia, complicità e tanto sense of humor, necessario per sopravvivere in un mondo binario. Alcuni episodi dell’infanzia e adolescenza sono raccontati attraverso le testimonianze dirette dei ragazzi, raccolte da uno dei protagonisti mentre realizza un podcast. Nel mio nome parte dall’esperienza personale del regista (già ideatore di Sacro GRA, film documentario Leone d’Oro a Venezia e regista di Magnifiche Sorti) coinvolto famigliarmente nel percorso di transizione  del figlio Matteo. Il documentario offre, attraverso le storie dei protagonisti, uno sguardo universale sulla percezione che ognuno di noi ha di sé, rimettendo in gioco tutti i canoni tradizionali dell’identità di genere e dell’orientamento sessuale. Fanno parte del cast: Nicolò Sproccati, Leonardo Arpino, Raffaele Baldo, Andrea Ragno, Luisa Fizzarotti, Dario Sebastio e Chiara Battistini.

NEL MIO NOME è prodotto da Nicolò Bassetti per Nuovi Paesaggi Urbani e Lucia Nicolai e Marcello Paolillo per Art of Panic, con il sostegno della Regione Emilia Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission. Produttori esecutivi sono l’attore e attivista Elliot Page (star di Juno e Inception) e Gaia Morrione.

Elliot Page ha dichiarato: “Quello che rende Nel Mio Nome unico, è la sensibilità e l’attenzione con cui racconta, tutti i diversi pezzi che formano l’identità di una persona. È una meditazione sull’umanità trans e non ho mai visto un altro film come questo. Sapere che Bassetti si è sempre confrontato con suo figlio trans nel corso della lavorazione è una cosa bellissima per me, e penso che quell’esperienza di vita e quell’input siano chiaramente visibili nella prospettiva del film. Sono onorato di esserne parte e non vedo l’ora che lo vedano tutti”.

Nicolò Bassetti ha aggiunto: “L’esperienza personale di genitore mi ha permesso, come regista, di trovare la necessaria sicurezza per stabilire un rapporto intimo con i protagonisti di questa storia, costruito su fiducia e complicità. E per condividerne le emozioni. Sono grato a Elliot per la forza delle sue parole, che colgono, con l’efficacia dell’esperienza vissuta, la direzione del mio sguardo. E danno la forza al film di trovare la sua strada nel mondo”.

Riproponiamo l’intervista a Nicolò Bassetti realizzata alla Berlinale.

Video

Lo speciale del film