Mauro Bartoli al Trento Film Festival con “Il Mondo in camera”

Prima assoluta del film sul bolognese Mario Fantin, il cineasta dell’avventura

30 aprile 2022

Alpinista, cineasta, esploratore di luoghi ed emozioni: il bolognese Mario Fantin è oggi raccontato nel film di Mauro Bartoli Il mondo in camera. Mario Fantin il cineasta dell’avventura, presentato in prima assoluta il 30 aprile alle 19:00 (replica il 4 maggio) alla 70esima edizione del Trento Film Festival.
Quella di Mario Fantin è una figura nota e amata agli appassionati di alpinismo e di cinereportages; tra le mille avventure intraprese in vita, riuscì per la prima volta a filmare un’ascensione agli 8000 Himalaiani, salendo come cineoperatore quasi in vetta al K2 insieme alla mitica spedizione italiana del 1954 capitanata da Ardito Desio. Animato dalla necessità di raccogliere e conservare la storia delle spedizioni internazionali, fonda il CISDAE, il centro internazionale sulle spedizioni alpinistiche extraeuropee, ad oggi il più grande archivio mondiale, donato al Museo Nazionale della Montagna di Torino. Nel 1980, dopo una vita di incredibili avventure, nella sua casa di Bologna trasformata in un enorme archivio, Fantin si toglie la vita. Da quel momento viene dimenticato, triste destino per un uomo che ha dedicato l’esistenza all’importanza della memoria.

 Mario Fantin è stato un cineasta, fotografo e alpinista, che ha deciso di raccontare ogni esperienza con tutti i mezzi che aveva a disposizione, dalla macchina fotografica alla cinepresa, alla scrittura. Cineasta di numerose spedizioni alpinistiche ed etnografiche extraeuropee nelle Ande, nel Sahara, nell’Africa equatoriale, in Groenlandia, in Giappone, Fantin è stato uno straordinario narratore delle montagne e delle imprese estreme, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Ha realizzato oltre 40 film di montagna, migliaia di immagini, una ventina di opere monografiche e un centinaio di pubblicazioni sull’alpinismo internazionale, sull’esplorazione e l’etnografia. Animato dalla necessità di raccogliere e conservare la storia delle spedizioni extraeuropee, Mario Fantin ha fondato il CISDAE, il centro internazionale sulle spedizioni alpinistiche extraeuropee, ad oggi il più grande archivio mondiale, donato al Museo Nazionale della Montagna di Torino. Nel 1980, dopo una vita di incredibili avventure, nella sua casa a Bologna trasformata in un enorme archivio, Mario Fantin si toglie la vita. Da quel momento viene dimenticato, triste destino per un uomo che ha dedicato la vita all’importanza della memoria.

Attraverso le immagini girate e scattate dallo stesso Fantin recuperate e digitalizzate dai laboratori dell’Immagine Ritrovata di Bologna e di Home Movies-Archivio Nazionale del Film di Famiglia, attraverso le sue pubblicazioni, i suoi diari e lettere inedite, Mauro Bartoli esplora non solo la passione di Fantin per la montagna e l’avventura, ma anche e soprattutto il suo bisogno di documentare e trasmettere la memoria delle imprese a cui partecipava, riportando alla luce una figura complessa che ha rischiato di essere dimenticata e che per la prima volta viene rivelata in un documentario.

La proiezione del film sarà affiancata dalla mostra fotografica “Senza posa. Italia K2 di Mario Fantin. Racconto di un’impresa” realizzata dal Club Alpino Italiano, con la curatela dello stesso  Mauro Bartoli, l’allestimento di Claudio Ballestracci e la collaborazione di Monica Brenga e Pamela Lainati.

Il Mondo in Camera è stato riconosciuto d’interesse culturale con il contributo economico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo – Direzione Generale Cinema; ed è stato realizzato da Apapaja e Film Lab con il contributo di Regione Emilia-Romagna attraverso Emilia-Romagna Film Commission, Centro di Cinematografia e Cineteca del CAI; con la collaborazione di Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino, Fondazione Cineteca di Bologna, FAI, Associazione Amici del FAI OdV, Home Movies e Cervelli in Azione; e con il patrocinio di CAI – Sezione di Bologna “Mario Fantin” e Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.