“Migrazioni trans”. Al via la decima edizione di Divergenti

Dal 26 al 28 novembre su docasa.it e su zoom

21 novembre 2020

“Noi trans siamo migranti in tutti i sensi, migranti di genere e in genere, verso un corpo più nostro, verso un paese più familiare, verso una terra meno ostile”: parola di Porpora Marcasciano, che oltre a scriverlo nel suo libro Favolose Narranti ha disegnato insieme alla co-direttrice artistica Nicole De Leo una decima edizione di Divergenti, festival cinematografico bolognese dedicato all’immaginario trans, attorno alla questione delle migrazioni trans, dei viaggi per sfuggire a fame guerre e pregiudizi.

Ideata e organizzata da M.I.T. – Movimento Identità Trans la kermesse propone quest’anno una selezione della migliore produzione a tematica trans per aprire a narrazioni alternative a quelle dominanti: 11 film, tra documentari e fiction, due convegni (su zoom) dedicati rispettivamente agli archivi di storia trans e alle migrazioni trans tra attivismo, accoglienza e ricerca: il tutto in versione online e gratuita su docasa.it dal 26 al 28 novembre.

Madrina di questa edizione è la performer e attivista Silvia Calderoni, protagonista tra le altre cose dello spettacolo cult MDLSX, “inno lisergico e solitario alla libertà di divenire, al gender b(l)ending, all’essere altro dai confini del corpo”. Il suo saluto in video sulla pagina Facebook del festival aprirà un Divergenti ricco di opere in concorso che saranno valutate da una giuria di qualità composta dalla fotografa Lina Pallotta, dalla regista e attivista Giorgina Pi e dallo scrittore e giornalista Jonathan Bazzi, che assegnerà il premio al Miglior Film.

Si parte con l’anteprima assoluta di due documentari: I Tanti Triangoli Rosa del fotografo e filmmaker spagnolo Luca Gaetano Pira, che racconta le storie di alcuni componenti della comunità LGBTQI+ perseguitati sotto le dittature militari di Spagna, Cile, Argentina e Uruguay, e Amaranto della videomaker Noemi Mariluongo, un’indagine sull’emergenza Covid tra le sex workers trans nel territorio bolognese. Ancora sul fronte dei documentari segnaliamo Allah Loves Equality del regista pakistano, italiano di adozione, e attivista dei diritti umani Wajahat Abbas Kazmi, che dà voce al mondo LGBTQI+ nella Repubblica islamica del Pakistan e una serie di ritratti: l’anteprima italiana di Ti-Gars della filmmaker canadese Doris Buttignol, che racconta la storia Vincent Lamarre, uno dei primi soldati transgender ad uscire allo scoperto, Indianara di Aude Chevalier-Beaumel e Marcelo Barbosa, ritratto di Indianara Siqueira, militante transfemminista, sex worker, anarchica, vegana, consigliera comunale insieme a Marielle Franco a Rio de Janeiro, La Tarantina di Fortunato Calvino che omaggia il femminiello che ammaliò Fellini, Bixa Travesty di Kiko Goifman e Claudia Priscilla, storia dell’attivista e performer trans Linn da Quebrada, e infine Sydney and friends, pluripremiato documentario di Tristan Aitchison che racconta la realtà quotidiana della comunità intersessuale e trans del Kenya. Sul fronte della fiction sono in programma invece Alice Junior di Gil Baroni, film rivelazione della Berlinale 2020 che racconta la storia di una studentessa transgender (interpretata dalla nota blogger e youtuber trans brasiliana Anne Celestino Mota), Lingua Franca della filmmaker trans filippina Isabel Sandoval, che segue le vicende di un’immigrata filippina senza Green Card negli States e Sunken Plum (Prugna d’acqua dolce) di Xu Xiaoxi e Roberto F. Canuto, storia di una donna transgender che lavora in una discoteca cinese.

A impreziosire questo decimo anniversario una nuova sezione dedicata ai Vlog, racconti video in forma di blog o diario. Il comitato di selezione del festival presieduto da Richard Thunder ne ha scelti cinque, che saranno disponibili sul canale youtube dello stesso Thunder durante i giorni del festival. Tra gli eventi i speciali, invece, le proiezioni fuori concorso di I Am Who I Say I am – Lotta o Fuga di Jayne Rowlands e Flavio Ferrari, una video intervista a Mazen Masoud, attivista transfemminista membro direttivo del MIT e rifugiato politico, e Divieto di transito di Roberto Cannavo’, uno studio (in forma di intervista) sul personaggio di Porpora Marcasciano. A queste due proiezioni si collega un incontro in streaming con le due direttrici artistiche che dialogano con Mazen Masoud, Roberto Cannavo’ e i produttori di Divieto di Transito.

La X edizione del festival riceve il contributo di Regione Emilia-Romagna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Transitional States, University Of Lincoln.