Che musica al cinema! Si accende la quinta edizione del Soundscreen Film Festival

Dal 26 settembre al 3 ottobre a Ravenna

24 settembre 2020

Non solo colonne sonore. In certi film la musica è protagonista assoluta, è ritmo, drammaturgia, tema. Lo sanno bene gli organizzatori del ravennate Soundscreen Film Festival, che pur rispettando le restrizioni dovute alle norme anti Covid-19 hanno messo a punto una quinta edizione in piena regola, con proiezioni in sala gratuite (al Palazzo del Cinema e dei Congressi) e l’upgrade dell’ormai irrinunciabile streaming che moltiplica le possibilità di visione.

Tra concorsi, anteprime e appuntamenti speciali tra cui un doppio omaggio a Federico Fellini e Alberto Sordi, ricordati nel centenario della loro nascita con la proiezione de I vitelloni, il festival si snoda dal 26 settembre al 3 ottobre cominciando dalle tradizionali sonorizzazioni dal vivo di classici del cinema, realizzate in collaborazione con Bronson Produzioni e MEI – Meeting degli Indipendenti. Si parte con il kolossal del muto italiano L’Inferno (1911), primo film ispirato a Dante, musicato dal vivo dal duo noise-rock OvO. Il compositore e chitarrista Paolo Spaccamonti e il trombettista Ramon Moro musicano invece il capolavoro di Carl Theodor Dreyer Vampyr (1932), mentre i bolognesi Kyokyokyo propongono l’accompagnamento di alcuni cortometraggi girati da due importanti rappresentanti delle avanguardie artistiche ovvero  Meshes of the Afternoon (1943) ed At Land (1944) di Maya Deren e Arabesque (1928) di Germaine Dulac. Alessandro Baris sonorizza invece il post-apocalittico La Jetée di Chris Marker mentre il quartetto alt-rock di Bologna Earthset accompagna live la prima libera trasposizione del Dracula di Bram Stoker, Nosferatu, eine Symphonie des Grauens di Friedrich Wilhelm Murnau.

Cuore della rassegna resta comunque il Concorso Internazionale dei Lungometraggi. Se ne vedranno in gara nove, provenienti da tutto il mondo: da Cuba arriva il film ad episodi Chess Stories di Emmanuel Martin Hernandez, dagli States invece Dinner in America, black-comedy firmata da Adam Rehmeier e già in concorso al passato Sundance Film Festival e poi ancora segnaliamo il pluripremiato documentario White Riot dell’inglese Rubika Shah, la commedia surreale di Antonio Lukich My Thoughts Are Silent, il francese film d’animazione The Swallows of Kabul, di Zabou Breitman e Eléa Gobbé-Mevellec, Time is On Our Side, co-produzione belga e africana diretta dalla documentarista Katy Léna Ndiaye, mentre lo scozzese Dave Mclean, storico manager dei Placebo, dirige il suo primo film, Schermers, tratto dalle sue leggendarie esperienze personali come promoter musicale. Dall’Italia arrivano invece, accompagnati dai registi, La macchia mongolica di Piergiorgio Casotti, sul viaggio in Asia del 1996 di Massimo Zamboni (anche lui ospite al festival con un recital poetico) e Gli anni che cantano di Filippo Vendemmiati, docufilm sulla storia del Canzoniere delle Lame, sostenuto dal Fondo Audiovisivo regionale.

In gara al Soundscreen anche una serie di cortometraggi selezionati dalla più recente produzione cinematografica mondiale. A giudicarli non sarà una giuria come per i lungometraggi, ma il pubblico del festival che decreterà il premio al Miglior Cortometraggio in concorso.

Soundscreen Film Festival è organizzato dall’Associazione Culturale Ravenna Cinema in collaborazione con il Comune di Ravenna – Assessorato alla Cultura, con il contributo del MiBACT, della Regione Emilia Romagna e della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.