NOAM Faenza Film Festival: una “smashing edition” tra anteprime, retrospettive e nuove voci del cinema

Cinque giorni per tenere insieme memoria cinefila e scommesse sul presente: dal 12 al 16 novembre il NOAM Faenza Film Festival torna tra Cinema Europa, Cinema Italia e Cinema Sarti, con un programma che parla di desideri e sguardi, dal cinema indie americano ai classici restaurati, mentre gli appuntamenti di MEET NOAM sono alla Biblioteca Manfrediana e alla Galleria della Molinella. In cartellone ci sono proiezioni, incontri, musica e un omaggio che è già una dichiarazione di poetica: il Premio alla Carriera a Eliza Hittman e una retrospettiva integrale dedicata alla regista e sceneggiatrice statunitense (It Felt Like Love, Beach Rats, Never Rarely Sometimes Always). In chiusura, la sera della premiazione (16 novembre) c’è invece un saluto a David Lynch con Mulholland Drive (in anteprima sulla distribuzione nazionale) parte nel percorso NOAM Classic in cui sono omaggiati anche Robert Redford e Gene Hackman (con Butch Cassidy and the Sundance Kid, Hoosiers).

La sezione fuori concorso NOAM EXTRA mette al centro The Smashing Machine di Benny Safdie (Leone d’Argento alla regia a Venezia), con Dwayne Johnson e Emily Blunt, e lo affianca al midnight horror Lucid di Deanna Milligan & Ramsey Fendall e al documentario Orwell: 2+2=5 di Raoul Peck, che intreccia l’isolamento di Orwell sull’isola di Jura con la genesi di 1984. Il cuore del festival, come sempre, è invece competitivo. Nel Concorso Lungometraggi scorrono nove opere internazionali, tra rivelazioni d’esordio e autori in crescita. Dall’America arriva Sorry, Baby di Eva Victor, ritratto di una docente che attraversa trauma e riparazione; Plainclothes di Carmen Emmi riapre gli anni ’90 newyorkesi tra duty & desire; Rebuilding di Max Walker-Silverman guarda all’ovest rurale con Josh O’Connor. In Messico, tra ricordi e incubi, El diablo fuma di Ernesto Martínez Bucio scava nella memoria familiare; Cobre di Nicolás Pereda si muove in punta di piedi tra verità e finzione. Dal Canada arrivano Paying for It di Sook-Yin Lee (dal graphic novel di Chester Brown) e Anna Kiri di Francis Bordeleau; Our Hero, Balthazar di Oscar Boyson fa a pezzi la macchina dei like; Atropia di Hailey Gates – prodotto da Luca Guadagnino – smonta i “villaggi” militari che simulano la guerra per addestramento, mettendo in crisi confini fra realtà e messa in scena.

La vocazione a formare pubblico passa invece per il corto: doppio binario con NOAM Lab (che coinvolge le scuole) e NOAM Youth, con nove titoli ciascuno. Attorno, ospiti e conversazioni danno voce alle traiettorie del programma: il giornalista Federico Buffa, il regista Mauro Zingarelli, il producer e DJ Goedi; altri incontri saranno con Emanuele Mengotti (curatore della mostra Western Simulacrum a MEET NOAM) e momenti con le attrici-giurate Benedetta Cimatti e Cecilia Bertozzi.

Le giurie raccontano il taglio NOAM: ai Lungometraggi presiede il regista Casey Kauffman, con Andrea Tagliaferri e Benedetta Cimatti; per NOAM Lab e NOAM Youth guidano Vito Palmieri (presidente), Cecilia Bertozzi e Joana Fresu de Azevedo. In palio il Premio della Giuria NOAM 2025 al miglior lungo, i riconoscimenti per le due competizioni di corti, il Premio della Città di Faenza e il Premio Giovani. La premiazione è fissata per il 16 novembre al Cinema Sarti, seguita da brindisi e proiezione di chiusura.

Nell’attesa il festival “esce” per incontrare il territorio: con NOAM Preview un’anteprima itinerante porta classici e dialoghi in regione. In programma ci sono The Conversation (Rimini, 21/10), The French Connection (Ravenna, 26/10), Night Moves (Cesena, 27/10), Unforgiven (Brisighella, 29/10), Scarecrow (Forlì, 3/11).  Si rientra poi a Faenza con Hoosiers (15/11).

Il Festival è organizzato da Filmeeting APS, grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna e dell’Emilia-Romagna Film Commission (Bando Promozione), e vede coinvolte tutte le realtà cinematografiche della città di Faenza.

IL PROGRAMMA COMPLETO