- Data di pubblicazione
- 22/10/2024
- Ultima modifica
- 25/10/2024
The Art of Memory. La XVII edizione di Archivio Aperto
Dal 23 al 27 ottobre a Bologna
La memoria come dispositivo complesso per annotare e tramandare, come arte raffinata e necessaria di cui i film di famiglia sono esempio eccellente, è al centro della XVII edizione di Archivio Aperto, il festival di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia di Bologna che si svolgerà sotto le Due Torri dal 23 al 27 ottobre, con la direzione artistica di Giulia Simi e Sergio Fant. Come sempre la kermesse è dedicata alla riscoperta del patrimonio cinematografico privato, sperimentale e inedito che Home Movies da oltre vent’anni cura, conserva, restaura e cataloga (sono oltre 35mila le pellicole in archivio).
Tra gli appuntamenti di questa edizione intitolata appunto The Art of Memory c’è un evento internazionale, il 34° convegno di INEDITS Amateur Films / Memory of Europe, l’associazione europea che riunisce gli archivi che si occupano di cinema privato di tutto il continente. E poi come sempre c’è il concorso internazionale dedicato alle opere realizzate a partire dal riutilizzo del patrimonio filmico amatoriale e non. Dei sedici lavori selezionati, provenienti da molti Paesi diversi, sette sono anteprime italiane. I temi sono tanti ed eterogenei, ma c’è un fil rouge che lega molte opere: la storia pubblica e politica recente, i colonialismi, le questioni legate all’identità di genere. Come in A Fidai Film del regista palestinese Kamal Aljafari, che parte dalla sottrazione degli archivi del Palestine Research Center da parte dell’esercito israeliano nel 1982, durante l’invasione di Beirut, per costruire un contro-archivio palestinese e resistere al divieto di autorappresentazione, ma anche come Silence of Reason di Kumjana Novakova, realizzato con i video e le testimonianze usate come prove nel processo della Corte Penale Internazionale contro gli autori di violenze sessuali durante la guerra nell’ex Jugoslavia, o ancora come Fragments of Ice di Maria Stoianova, rielaborazione autobiografica familiare e storica attraverso i video amatoriali di un pattinatore professionista ucraino in tour nel mondo, negli anni che porteranno alla fine dell’Unione Sovietica. L’unico lungometraggio italiano in Concorso è invece un film di viaggio: Terra Nova – Il paese delle ombre lunghe di Lorenzo Pallotta, che rielabora i filmati di due spedizioni scientifiche al Polo Sud.
Nel programma, ricco di incontri, retrospettive, eventi speciali, sonorizzazioni dal vivo delle pellicole, workshop, spiccano alcuni appuntamenti come quello d’apertura con l’anteprima italiana di Sulla terra leggeri, lungometraggio d’esordio di Sara Fgaier, e di chiusura, con il monumentale documentario Riefenstahl di Andres Veiel. Da non perdere poi l’incontro il 27 ottobre (Ex Chiesa di San Mattia) con l’ospite d’onore: la scrittrice e giornalista tedesca di origine ucraina Katja Petrowskaja, ma anche l’omaggio a Goliarda Sapienza, di cui ricorre il centenario della nascita. Archivio Aperto le dedica due appuntamenti: una sonorizzazione dal vivo del duo Bono / Burattini e un evento a cura di Anna Toscano, un racconto dal corpo come memoria filmica alla ricostruzione di sé attraverso la scrittura. Un altro bell’omaggio è dedicato poi a Chantal Akerman, autrice del celebre Jeanne Dielman, 23 quai du Commerce, 1080 Bruxelles (1975). Da segnalare anche una installazione site specific di Adelaide Cioni, il restauro del capolavoro d’avanguardia La nott’e ‘l giorno di Gianni Castagnoli, un focus sul rivoluzionario cinema dei ragazzi del maestro Emilio Sidoti e un altro sulle pellicole sperimentali di Carolee Schneemann, pittrice, performer, scrittrice, filmmaker e artista visiva pioniera dell’arte femminista e Stan Brakhage, tra i principali esponenti del cinema d’avanguardia del Novecento.